domenica 27 novembre 2011

Fotovoltaico: Perché non parli!

Quando Michelangelo realizzò il Mosè (Roma, San Pietro in Vincoli - chi non ci fosse andato, DEVE andare) era talmente concentrato sul pezzo da adirarsi dicendo: Perché non parli!
Per la verità il Mosè, non solo non parlava, ma neanche si muoveva e per secoli è stato lì fermo e zitto fintanto che, di volta in volta, i suoi custodi si sono accorti di ricorrenti segni di degrado ed hanno provveduto a restaurarlo, l'ultima volta nel 2000.
Molto più modestamente (e, purtroppo per noi, direi miseramente...) oggi anche i nostri impianti fotovoltaici, posti sui tetti o in aperta campagna, stanno lì zitti e fermi.
La tempesta frenetica che ha accompagnato le fasi di  gestazione del progetto, realizzazione, espletamento pratiche autorizzative, collaudi, come d'incanto si è trasformata in calma piatta. Bonaccia assoluta.
L'impianto non si muove e non parla ma solo macroscopicamente. Se invece avvicinassimo lo sguardo, potremmo agevolmente osservare i profondi cambiamenti che in esso, progressivamente prendono vita.
Scintillii sui contatti, movimenti della struttura, celle fuori uso, degrado dei cavi. Difettosità che lentamente ma progressivamente depauperano l'efficienza dell'impianto, perdita di cui ci si accorge solo quando casualmente si guardano i conti o se l'impianto di ferma (in parte o tutto).
Purtroppo il problema è ben noto e tutti noi lo conosciamo con un altro oggetto zitto e fermo: l'immobile. In questo l'italiano non ci aiuta. Usiamo la parola immobile per parlare degli edifici e l'uso del termine immobile ci ha sempre indotti a pensare che esso non si muovesse. Ed invece è tutt'altro, mai visto una crepa sull'intonaco?
Il nostro impianto fotovoltaico si comporta allo stesso modo. E' necessaria una manutenzione periodica ed è utile il controllo dei moduli (in questo la termografia infrarossa aiuta molto) nonché una verifica continua della produzione, commisurata all'effettiva radiazione solare. Occorre verificare con continuità la parti d'impianto con un programma di manutenzione preventiva, e se possibile predittiva, perché la mancata perdita di potenza dell'impianto giustifica ampiamente i costi della manutenzione.
L'impianto parla, altroché se parla. Di più, si lamenta. Siamo noi che non lo ascoltiamo!  
  


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